Oggi andremo un po’ a parlare, sia pure fugacemente, ma questo con i tartufi vale un po’ sempre, del tartufo uncinato.
Il nome scientifico con il quale è conosciuto questo tartufo è Tuber Uncinatum.
Questo tartufo si presenta al senso della vista come somigliante al tartufo estivo.
Una somiglianza così spiccata che nel corso degli anni ha spinto diversi studiosi a considerare questo tartufo alla stregua dell’Aestivum, quasi come se ne fosse una ulteriore variante del tartufo detto Scorzone. La disputa non si è ancora risolta in maniera univoca, ma si propende per una distinzione.
Perché tartufo uncinato?
Il nome è dovuto alle creste che increspano (scusate la ripetizione) la superficie rugosa. Asperità che sembrano, in tutto e per tutto, simili a piccoli uncini.
La gleba, una parte come abbiamo visto importantissima nei tartufi, soprattutto per distinguerli, si presenta come più scura relazionata a quella del tartufo nero estivo, con un color che sfuma, negli esemplari più maturi, in un color nocciola. Il tartufo uncinato presenta altresì un peridio con verruche non striate nel senso trasversale.
Della nocciola non ha solo il color, visto e considerato che anche l’odore ricorda quello delle nocciole. Come dimensioni, in linea di massima tenete presente che non di rado raggiunge e supera, sia pure di poco, i 10 cm di diametro.
Maturazione e raccolta
Qaundo matura?
E dove è possibile trovare il tartufo uncinato?
Belle domande.
Cominciamo con il dire che, se pure matura tutto l’anno, il momento migliore è l’arco temporale che va da Settembre a Dicembre. Geograficamente, e rimanendo nello stivale italico, le zone migliori sono quelle dell’Italia centrale. Perché? Perché questo tartufo sembra non sopportare troppo bene il caldo e la siccità, preferendo la penombra dei boschi di latifoglie delle altitudini e delle valli, preferendo indifferentemente terreni argillosi e ricchi di humus come zoccoli calcarei. Dalla descrizione geologica e botanica testé prodotta si capisce bene perché predilige il centro dell’Italia
Profumo del tartufo e difficoltà nella ricerca.
Del profumo abbiamo già detto che somiglia a quello della nocciola. Ma un cane da ricerca trova difficoltà a trovare questo tipo di tartufo? In linea di massima un cane addestrato e abituato alla ricerca dei tartufi Aestivum non dovrebbe avere troppe difficoltà. Ma niente è mai come sembra, e pertanto buona norma abituare il cane a cercare un nuovo odore, magari facendogli assaggiare o annusare un tartufo uncinato. Nel merito, tenete ben presente e in mente che l’odore e il rpofumo del tartufo uncinato è di norma appena un po’più intenso e sfuggente di quello dello Scorzone. La differenza è essenzialmente dovuta alla maturazione piena nella stagione più umida e alla vegetazione nella quale prospera di più.
Prezzo e usi gastronomici
Per ciò che concerne il prezzo, in linea di massima possiamo dire che il tartufo uncinato ha un prezzo che può andare dai 30 ai 40 euro l’etto; valutazione che non ne fa un top, ma comunque più che buona.
Per ciò che invece concerne la gastronomia, diciamo che il profumo dell’uncinato si sposa bene con le tagliatelle, ma va bene anche con creme e accoppiato a secondi di carne, magari abbinato a funghi porcini. Ma più in generale può essere aggiunto, cotto o crudo, a tanti piatti.